La sottile arte di fare quello che c***o ti pare. Cosa ricordare del libro
Libro scritto da Mark Manson e pubblicato nel 2017. Con il suo stile provocatorio e anti-convenzionale, Manson ribalta molti dei luoghi comuni della crescita personale, sfidando le idee tradizionali su successo, felicità e autostima. Il libro si compone di 9 capitoli, suddivisi su 250 pagine, e accompagna i lettori in un viaggio che li spinge a rivedere le proprie priorità, ad accettare il fallimento come parte integrante del percorso, e a focalizzarsi su ciò che conta veramente nella vita.
Takeaways
In sintesi, "La sottile arte di fare quello c**o che ti pare" è un invito a vivere in modo più autentico e consapevole, abbracciando le difficoltà, accettando i fallimenti e focalizzandosi su ciò che realmente conta nella vita. Manson ci esorta a smettere di inseguire ideali irrealistici e a trovare la nostra strada, anche quando ciò significa andare controcorrente. Ecco cosa conta:
Focalizzarsi su ciò che conta davvero: Manson ci invita a ridefinire le nostre priorità, imparando a ignorare ciò che non è essenziale. Spesso ci lasciamo travolgere dall’idea che dobbiamo fare tutto, ottenere tutto e piacere a tutti. Il libro ci insegna che, invece, bisogna scegliere con cura ciò che merita la nostra attenzione e il nostro impegno. Questo ci permette di evitare la trappola del perfezionismo, di ridurre lo stress e di investire energie solo su ciò che realmente arricchisce la nostra vita.
Accettare il fallimento come parte del successo: Uno dei temi centrali del libro è che il fallimento non deve essere temuto, ma accettato e persino abbracciato. Invece di cercare di evitare gli errori a tutti i costi, Manson suggerisce che è proprio attraverso il fallimento che impariamo e cresciamo. Non esiste successo senza errori, e l’importante è trarre lezioni da ogni insuccesso per andare avanti con maggiore consapevolezza e resilienza. Questo messaggio è particolarmente rilevante per chi cerca di migliorarsi, poiché ricorda che la crescita è un processo complesso e non lineare.
Dire di no per proteggere i propri confini personali: Un altro punto fondamentale è l’importanza di saper dire di no. In un mondo che ci spinge costantemente a dire di sì a tutto – dalle richieste di lavoro ai rapporti personali – Manson ci ricorda che dire di no è un atto di autodifesa. Solo imparando a rifiutare ciò che non è allineato ai nostri valori o obiettivi, possiamo proteggere la nostra energia mentale ed emotiva, evitando di disperderla in attività che non apportano valore alla nostra vita. Dire di no non significa essere egoisti, ma essere consapevoli di cosa è davvero importante per noi.
Il libro
Nei primi tre capitoli Manson definisce, controcorrente ed in modo provocatorio, la sua visione della vita:
Non provare: Egli sfida il concetto tradizionale secondo cui bisogna sempre sforzarsi al massimo e fare del proprio meglio. Suggerisce che non tutto merita il nostro impegno o i nostri sforzi. L’idea di tentare di fare tutto, cercando di raggiungere sempre il massimo, porta spesso a frustrazione e a risultati scadenti. La chiave, secondo l’autore, è concentrarsi su pochi obiettivi veramente importanti e ignorare il resto. In sostanza, "non provare" significa fare delle scelte consapevoli su dove dirigere la nostra energia, lasciando andare tutto ciò che non ha reale valore. Il punto focale è “la Legge d’inversione”: Desiderare un’esperienza positiva è un’esperienza negativa; accettare un’esperienza negativa è un’esperienza positiva
La felicità è un problema: Propone un’idea controintuitiva: la felicità può essere vista come un problema, piuttosto che come un obiettivo da raggiungere. Spesso viviamo inseguendo la felicità come se fosse un traguardo finale, ma questa ricerca ossessiva ci rende infelici. Secondo Manson, la felicità non è un qualcosa che si ottiene evitando il dolore o le difficoltà, ma una conseguenza naturale delle nostre scelte e delle priorità. Solo accettando la sofferenza e il disagio come parte inevitabile della vita possiamo raggiungere una serenità più autentica e profonda. Un passaggio importante è La sottile arte dello sbattersene:
Sbattersene non significa essere menefreghista, significa accettare la propria diversità: bisogna dire “fanculo” alle cose che non ci importano.
Per sbattersene delle avversità bisogna dare importanza a qualcosa di importante: la nonnina che si arrabbia al supermercato per i buoni sconto lo fa perché non ha nulla da fare e quindi impiega tutto il suo tempo alla raccolta dei buoni sconto.
Lo accettiamo o no, siamo sempre noi a decidere cosa è importante e cosa no
Non sei speciale: Qui, Manson demolisce la convinzione diffusa che ognuno di noi sia unico e speciale. Questo mito, spesso alimentato dalla cultura moderna, ci porta a cercare conferme continue del nostro valore e a evitare il fallimento a tutti i costi. In realtà, accettare di non essere speciali – di avere limiti, difetti e fallimenti – è liberatorio. L’autore invita a un’onesta riflessione sulle proprie capacità e limiti, proponendo che il vero valore non sta nell'essere eccezionali, ma nell'accettarsi e lavorare su se stessi senza dover dimostrare nulla agli altri.
Nei successivi tre capitoli, l’autore usa un approccio introspettivo per mostrare che siamo sempre noi a decidere cosa è buono e cosa no, cosa ci rende felici e cosa no. Insomma ne siamo consapevoli o meno: decidiamo sempre noi.
Il valore della sofferenza: La sofferenza è inevitabile, ma Manson sostiene che essa abbia un valore intrinseco. Ci invita a guardare al dolore e alle difficoltà non come qualcosa da evitare a tutti i costi, ma come strumenti di crescita. Le nostre esperienze più difficili spesso sono quelle che ci insegnano di più su noi stessi. Anziché cercare di eliminare la sofferenza dalla nostra vita, dovremmo accoglierla e usarla come un’opportunità per diventare persone più forti e consapevoli. Egli definisce la autoconsapevolezza come una cipolla a 3 strati:
Comprensione delle proprie emozioni
Come mai proviamo certe emozioni
Come mai consideriamo qualcosa un successo o una consapevolezza
Inoltre egli sottolinea un punto che è uno dei capisaldi dell’intero libro: i nostri valori determinano la natura dei nostri problemi: per cambiare il modo in cui vedi i tuoi problemi, devi cambiare i tuoi valori e/o il modo in cui misuri fallimento e successo. Per spiegare questo concetto riporta due esperienze simili che però hanno portato i protagonisti a due conclusioni diverse (ex chitarrista dei Metallica ed ex batterista dei Beatles). Per lui è importante distinguere i valori buoni e i valori di merda.
Valori buoni. Sono basati sulla realtà, costruiti socialmente, misurabili
Volori di merda. Basati sulla superstizione, socialmente dannosi, non misurabili
È sempre una scelta
Anche quando le circostanze sembrano fuori dal nostro controllo, Manson ricorda che abbiamo sempre una scelta. In ogni situazione, possiamo decidere come reagire e come interpretare gli eventi. Anche nelle difficoltà più grandi, abbiamo il potere di scegliere l’atteggiamento con cui affrontarle. Questo capitolo si concentra sull'importanza di assumersi la responsabilità delle proprie scelte e decisioni, anche quando queste sembrano limitate.
Ti sbagli su tutto (ma mi sbaglio anch'io): Dobbiamo essere umili e aperti al cambiamento. Spesso, crediamo di essere nel giusto e ci aggrappiamo alle nostre convinzioni, anche quando queste sono errate o limitanti. L’autore sottolinea l’importanza di riconoscere i propri errori e di essere pronti a cambiare idea. La capacità di accettare che possiamo sbagliarci è fondamentale per la crescita personale, poiché ci permette di imparare e di evolverci continuamente.
Il fallimento è la strada da seguire: Il fallimento non è qualcosa da temere o da evitare, ma una parte essenziale del processo di apprendimento. Manson ci mostra come ogni fallimento ci avvicina al successo, offrendoci lezioni importanti su noi stessi e sulle nostre capacità. Dobbiamo smettere di vedere il fallimento come una fine, ma come un inizio di un nuovo percorso. Ogni volta che falliamo, impariamo qualcosa di prezioso che ci aiuterà nei successivi tentativi.
L'importanza di dire di no: Dire di no è uno degli strumenti più potenti che abbiamo per proteggere il nostro tempo e le nostre energie. Spesso, ci sentiamo obbligati a dire di sì per compiacere gli altri o per evitare il conflitto, ma questo atteggiamento porta spesso a esaurirci e a distrarci da ciò che è veramente importante. Imparare a dire di no è un atto di autodifesa, che ci permette di concentrare le nostre risorse su ciò che conta davvero nella nostra vita.
… E poi muori: Manson chiude il libro con una riflessione sulla mortalità. La consapevolezza che la nostra vita ha una fine dovrebbe spingerci a vivere con maggiore intenzionalità, evitando di perdere tempo in preoccupazioni futili o in obiettivi privi di significato. Il pensiero della morte, invece di essere visto come un tabù, dovrebbe motivarci a concentrarci su ciò che veramente conta e a vivere una vita autentica e piena di significato. Per evidenziare il rapporto con la morte descrive il libro di Becker: Il rifiuto della morte. In pratica gli essere umani essendo muniti di pensiero pensano sempre alla morte. Ma l'uomo ha due sé:
il primo è quello fisico e prima o poi deve morire
il secondo è quello concettuale, se fa cose buone in vita verrà ricordato. Quindi bisogna dedicarsi agli altri per realizzare il “progetto di immortalità”
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