Vita da informatico (my first post in italian)


Ciao ragazzi, ho pensato di usare questo blog che ormai è diventato puro ciarpame e spazzatura di post dimenticati da dio misti fra futili lamentele che non leggerà nessuno, per scrivere i miei pensieri, come farebbe un bimbo delle elementari, probabilmente costretto a scrivere il “diario segreto” che puntualmente leggerà davanti tutta la classe.
Esci dall’ITIS, gli amici che ti sei fatto li perdi: ognuno va per la sua strada. Ti iscrivi all’università dove tutti hanno l’ansia sociale, se sei fortunato riesci a legare con 2-3 persone, sennò manco con quelli. Poi arriva un recruiter dall’area di un imbonitore che fa un seminario in aula, dopo 6 mesi sei a fare lo stage nella loro azienda: ti pagano poco, ma i ritmi non sono così stressanti dopotutto, e intanto vedi gente che va e viene perchè sta dal “cliente”. Ti laurei, ti fanno un contratto a tempo indeterminato nella stessa azienda. Andrai “dal cliente” e ti pagheranno un pò di più. Il cliente è una grossa azienda, dove lavorano centinaia di persone come te, provenienti da altre aziende come la tua o più grosse. Qualcuno è da freelancer, ma sono in pochi. Gli amici dell’università sono stati assunti da altre parti e li senti sempre di meno. Il lunedì sorridono tutti, il venerdì in pochi. Dopo una settimana capisci che il clima di cooperazione in realtà non esiste: tutti mangiano dallo stesso piatto, ma per qualche motivo vogliono la fetta di torta più grossa possibile e ognuno ha il terrore di essere fatto fuori da chi gli sta accanto, però, mangiando dallo stesso piatto, devono far finta di cooperare. Dietro la facciata è solo una gara: se la tua azienda fa di meglio, il tuo capo avrà un bonus e magari forse ti darà qualche briciola, Se poi riesce a fare fuori un’azienda concorrente e accaparrarsi un pezzo più grosso della torta questo potrebbe voler dire un aumento. Perciò bisogna fare bella figura e leccare il culo, tu col capo, la tua azienda con gli interni, coi manager, con chi decide i budget, e passi la sera fino alle 8, le 9, le 10 sulla tastiera a scrivere codice, e a fare powerpoint. Vai aventi così per settimane, mesi, e anni. Il software che scrivi, i sistemi che gestisci, le soluzioni che progetti sono pedine di un gioco che davvero non controlli: la qualità non conta, conta convincere il cliente, salire di posizione e ricominciare. Non ha importanza se i progetti vengono deployati o no. Non importa se il tuo software fa qualcosa di utile. L’importante è andare avanti. Ormai questa è la tua realtà, il tuo gioco. Ci hai investito molto tempo, e sei caduto nella fallacia del costo irrecuperabile senza nemmeno accorgertene, C’è la promessa che la prossima vittoria ti porterà tanti soldi, e ignori che di quei soldi ti arriverà una frazione infinitesimale. l’importante è che la tua squadra vinca. Sviluppi cameratismo con gli altri membri del tuo team, I traumi sono diversi, ma è chiaro che lì dentro nessuno sta bene. Lo dicono le ore di straordinari, le occhiaie, le reazioni d’ira, i completi sempre di una taglia sbagliata, si fa finta di niente ma lì nessuno ha un abito su misura, se non i manager. Nessuno ha un amico che gli dica “questa giacca ti sta male, dovresti portarla ad aggiustare, tanto puoi permettertelo”, Ognuno fa da sè, e fintanto che non rompi l’illusione, o che non ti distanzi troppo dalla norma, nessuno ti dirà niente. Nessuno ti ha mai insegnato a sceglierti un completo in primo luogo, Nessuno vuole prendersi il rischio di un conflitto, un fraintendimento, si è sotto pressione, e ci sono cose più importanti a cui pensare. Il tempo va avanti ma si ripete come fosse una funzione periodica, fintanto che inizi a mettere in dubbio il sistema che ti circonda. Di software in produzione ne hai messo molto poco o nulla, eppure continui a ricevere complimenti, continui a sentirti dire che si sta andando alla grande, che farete grandi cose, che il cliente è soddisfatto. E se il cliente fosse stupido?, Se tutto questo fosse un’allucinazione una finta? Se fossi finito in un’enorme sistema in cui qualche mega-manager tira centinaia di migliaia di euro in faccia a qualche altro mega-manager per convincerlo che è migliore tra i due e più importante nell’azienda? Probabilmente nessuno dei due ne capisce un granchè di tecnologia, per loro le centinaia di persone intorno a te sono soltanto una voce nel budget che ogni tanto produce presentazioni con i fuochi d’artificio, prototipi futuristici, e raramente un prodotto che verrà promosso dal dipartimento marketing, poi nessuno lo userà, magari qualche giornale vi prenderà pure in giro per quanto è complicato da usare, inefficiente,lento e scritto male. Si darà la colpa alla comunicazione, o si dirà che si è troppo in anticipo sul mercato, e intanto le centinaia di migliaia di ore / uomini impiegati nel progetto svaniranno come una nuvola di fumo, Ma ormai tutti pensano al prossimo progetto, E ancora una volta sei abbandonato a te stesso, con la testa piena di complimenti, le notti piene di sogni, la scrivania piena di titoli accademici, ma le tasche piene di niente.
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